Una disciplina spirituale antica quanto l'uomo
La parola yoga deriva dalla radice sanscrita “yuj” che significa unire, congiungere. Yoga è quindi l'unione dell' anima con la verità suprema, stato di beatitudine. Lo yoga libera il sadhaka (praticante) dalle divagazioni della mente, donando serenità, migliorando lo stato di salute, consentendo uno stato di maggiore consapevolezza e percezione del sé interiore.
Lo yoga è una scienza nata in India che comprende ogni aspetto della vita. La pratica che noi oggi viviamo sul tappetino non è che una parte di questa antica disciplina.
Hatha yoga può essere tradotto come lo yoga dello sforzo, facendo riferimento alle difficoltà nel prendere le posture. In questo stile, più classico si pone maggiore attenzione alle posture finali che vengono mantenute per più tempo rispetto agli stili dinamici. Infatti durante le lezioni hatha yoga si assumono molte meno posizioni.
Il primo testo sull'hatha yoga è l'hatha yoga pradipika composto nel quattordicesimo secolo da un maestro indiano Svatmarama. Descrive quindici asana (posizioni), pranayama (tecniche di respirazione), mudra (tecniche per trattenere e dirigere l'energia all'interno del corpo) e bandha (ritenzione dell'energia).
I numerosi, moderni stili di yoga ( ashtahnga yoga, power yoga, vinyasa flow ecc..) che pratichiamo in tutto il mondo hanno come matrice l'hatha yoga.
Vinyasa è un termine sanscrito che indica il collegamento del respiro con il movimento. I movimenti sono coordinati dalla respirazione.
Le origini del vinyasa yoga si attribuiscono a Krishnamacharya, influente maestro del ventesimo secolo. Insegnante e guaritore, Krishnamacharia sottolineava l'importanza di combinare pranayama, asana, mudra e meditazione. Nel libro “Il nettare dello yoga” Krishnamacharya ha racchiuso tutti i suoi insegnamenti.
I praticanti di tutto il mondo, oggi, dovrebbero essere grati a questo grande maestro in quanto ha notevolmente influenzato lo yoga moderno.
Uno dei grandi vantaggi del vinyasa è che la costante attenzione al respiro in dinamicità porta il praticante ad una maggiore concentrazione calmando il sistema nervoso centrale.
Di seguito una breve descrizione degli stili che proponiamo al Sadhana yoga studio.
L' hatha vinyasa si differenzia dall' hatha classico per la dinamicità e per l' attenzione che si mette nel passare da una posizione all'altra in coordinazione con l' inspirazione e l' espirazione.
L'apprendimento e la comprensione del vinyasa non è immediato, ma possibile con la pratica costante e consapevole.
I movimenti che il corpo può eseguire sono numerosi, quindi durante la lezione, i vinyasa possono essere molti e gli asana saranno collegati tra loro a discrezione dell' insegnante. Proprio per la possibilità di scelta delle posizioni, la pratica diviene accessibile a tutte le persone. Nella stessa classe spesso ci sono praticanti principianti e avanzati.
Una sequenza molto conosciuta nella quale troviamo il vinyasa è surya namaskar (saluto al sole), tale pratica porta salute e serenità allo spirito. Un po meno conosciuta ma altrettanto praticata è chandra namaskar (saluto alla luna).
L' Ashtanga yoga fu sviluppato da Krishnamacharia a Mysore, in India dove aprì la sua prima scuola.
Il miglior allievo di Krishnamacharia fu Pattabhi Jois, quando il suo maestro smise di insegnare lui prese il suo posto. Grazie a quest' ultimo e ai suoi viaggi in vari paesi del mondo, questo stile si diffuse moltissimo. Tuttora è praticato in tutto il mondo da migliaia di persone.
L' asthanga yoga si basa su 3 serie di posizioni, sequenze in cui gli asana hanno ordine preciso. Una volta stabilizzata la prima serie si passa alla seconda e così di seguito, rispettando l'ordine della sequenza.
La prima serie detta anche yoga chikitsa ( yoga terapeutico) elimina le tossine, allinea e rafforza il corpo; sequenza studiata per riequilibrare il corpo, solitamente squilibrato da anni di vita sregolata e sedentaria.
La serie intermedia è chiamata nadi sodhana (pulizia dei canali) prevede un lavoro di pulizia profonda e rafforzo dei canali in cui scorre il prana (energia vitale). Le serie avanzate A – B – C – D richiedono grande forza, flessibilità e umiltà. Vengono eseguite dopo numerosi anni di pratica da allievi esperti che hanno raggiunto alti livelli di flessibilità.
Questo stile è impegnativo e faticoso, richiede un certo sforzo. La forza, la resistenza e il sudore sono le particolarità di questo tipo di yoga.
Altro aspetto di rilievo è il vinyasa (respiro che porta il movimento), eseguito praticando la respirazione ujjayi (lett. "del vittorioso"). Molto importanti anche i bandha (chiusura, contrazione), nello specifico uddiyana bandha, mula bandha, e i dristi (sguardo focalizzato su di un punto).