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Esperienza di due praticanti: quando lo yoga libera la mente.

Siamo Jacopo e Simone, due studenti universitari poco più che ventenni con una quotidianità in genere caratterizzata da ritmi accelerati e performance impegnative, in più campi, da soddisfare.


Ci siamo avvicinati alla pratica dello yoga ad ottobre del 2017, su consiglio del nostro psicoterapeuta, dott. Alberto Rossitto, al quale ci rivolgemmo per disturbi d’ansia, da allora non abbiamo più smesso.


Siamo partiti con la falsa idea che questa disciplina lavorasse prettamente sulla mente, richiedendo limitato coinvolgimento delle abilità fisiche, ben presto però ci siamo resi conto che lo yoga impone tra le altre cose resistenza e fatica, ponendo davanti a sè moltissimi limiti del corpo, molti dei quali totalmente nuovi da affrontare, nonostante altre attività, sport, discipline da noi praticate fino ad ora.


Pur praticando una sola volta alla settimana per problemi di tempo, avendo anche scelto di accostarlo ad attività aerobiche come la corsa, la pratica ha dato fin da subito i suoi frutti; ricordiamo le prime volte a fine lezione un senso di libertà mentale, di rilassamento profondo e duraturo. Lo yoga ci ha insegnato a superare i nostri blocchi fisici ed emozionali, ad accettarli quando questi sono ancora troppo grandi per essere superati, ci siamo quindi resi conto che la pratica agisce su mente e corpo sinergicamente.


I benefici a livello fisico sono stati incredibili, elasticità muscolare, per prevenire fastidiose contratture e mal di schiena , grande energia dopo la pratica. Durante la pausa delle vacanze di Natale abbiamo smesso di praticare per circa un mese, complice lo studio prolungato per tante ore al giorno, Simone ha avuto una cervicalgia acuta per più di una settimana, con sintomi che si sono protratti per quasi un mese. Un po’ spaventato per via del dolore ancora presente, ho ricominciato a praticare yoga, ricordo che i benefici sono stati immediati, nonostante il dolore, quel giorno sono riuscito a praticare bene, l’attività mi ha aiutato ad allungare i muscoli sciogliendo le contratture donandomi una sensazione di sollievo immediata. Da quel giorno i sintomi alla cervicale sono praticamente scomparsi, grazie anche a brevi sequenze di posizioni yoga consigliati da Cristina, che ho fatto quotidianamente in autonomia.


Jacopo invece ha praticato karate per oltre 10 anni fin dall’infanzia ed ha negli anni allenato il suo corpo a lavorare su forza, contrazione dei muscoli, stabilità ed equilibrio. Nell’approccio allo yoga si è trovato e si trova spesso in difficoltà per mancanza di elasticità e incapacità di rilascio e rilassamento, attitudini molto importanti per il benessere quotidiano, soprattutto a livello della schiena e delle anche; ovviamente è necessario del tempo per superare questi limiti probabilmente emersi dopo anni e anni di allenamenti di un certo tipo.


In conclusione, per praticare yoga non servono requisiti, se non un po’ di costanza e determinazione; lo yoga, come già detto, ci siamo resi conto che non agisce solo sul corpo fisico, infatti durante gli esercizi fisici si pratica anche una respirazione molto profonda, la quale lavora oltre che sul corpo anche sulla mente, con effetto calmante ottimo quindi per chi soffre di disturbi di ansia.





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