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Cammino sulla Via Francigena… ne vogliamo parlare?!

I progetti nascono dalle idee, spesso in modo spontaneo, semplice e nel flusso. Così , il festeggiamento del compleanno diventa un’ esperienza condivisa. Come ogni gruppo che si rispetti nasce una chat su whatsapp e via di messaggi, ma di quei messaggi propositivi e creativi in cui emergono idee, emozioni e pianificazione dettagliata dell’ organizzazione. Ed in modo naturale ognuno mette a disposizione sé stesso per contribuire alla realizzazione del “Viaggio”. Già e che viaggio!!

Come un incalzante rullo di tamburi i preparativi diventano sempre più concreti e si comincia con il percorso da fare, scelto dalle festeggiate, i trasferimenti e la LISTA. La lista è fondamentale perché lo zaino deve pesare il meno possibile e contenere l’indispensabile e non di più, neanche una gonna di jeans da indossare la sera (che ovviamente ho portato 😊). Lo zaino è come la coperta di Linus, non lo si molla mai, è la casa viaggiante della Lumaca. Adriana si occupa di tutta la parte organizzativa, nei minimi dettagli, assicurando a tutto il gruppo un perfetto svolgimento dell’itinerario. Donatella lancia l’iniziativa delle magliette con i loghi e il nome e via con la scelta del colore, del tessuto e del modello. E poi le scarpe da utilizzare e così iniziano gli scambi di informazioni e le giornate per ritrovarsi e allenarsi in vista di una settimana di cammino. E poi ci sono Teresa, Cristiana, Francesca ed io che suggeriamo, eseguiamo, ci affidiamo alle tour manager.

E Taaac arriva il fatidico giorno della partenza, preceduto da una serata fatta di frenesia, foto dello zaino, ultime ansie e felicità esplosiva e contagiosa. Sabato 12 giugno ore 10.00 ritrovo in Stazione pronte per partire e vivere in ogni istante questa meravigliosa avventura. E come studentesse in gita scolastica strabordanti di euforia riempiamo il vagone di chiacchiere, risate e cibo, tanto cibo!!!

Illustrare per filo e per segno ogni giornata mi ci vorrebbero troppe pagine e questo vuole essere un omaggio, una condivisione, una fotografia di una esperienza nutriente.

Camminare, passo dopo passo, con lo zaino sulle spalle tra campi di fiori, grano, balle di fieno e alberi, cipressi, salite e discese , boschi fatati e acque incantate, piccoli paesi silenziosi e antichi è … impegnativo e al tempo stesso sorprendente ed eccitante. E poi si fanno incontri, personaggi inseriti all’interno della sceneggiatura. A Lucca conosciamo il gestore del bed and Breakfast, romano, ma toscano d’adozione che si sveglia alle 5.30 con noi per servirci Brioche fresche di pasticceria e augurarci buon viaggio. E poi ad Altopascio sperimentiamo l’accoglienza di un hotel fantasma, praticamente non abbiamo mai incontrato i proprietari che però ci hanno fatto trovare il cibo per la colazione e ovviamente il timbro da mettere sulle credenziali, eh si, perché il timbro è super importante, ogni tappa va celebrata con la foto sotto il cartello del nome della cittadina e timbro del pellegrino. E poi a San Miniato" L’Ospitaliero del pellegrino", che pensavamo di non trovare perché era infilato al fondo di una discesa ripidissima e noi avevamo il timore di sciropparci la salita per ritornare indietro nel caso ci fosse stata data una indicazione sbagliata, e qui ci accoglie una famiglia napoletana ma anch’ essa toscana di adozione, in questo ostello un po' decadente ma funzionale e soprattutto in mezzo alla natura. Ci danno cena e colazione e conosciamo il nostro amico Forrest Gump, così l’abbiamo soprannominato, che da 10 giorni camminava con partenza da Bologna inglombando due tappe in una, Luca 20 anni di semplicità, animo gentile e gran camminatore, che ci ha accompagnato per un tratto dandoci un bel ritmo e condividendo con noi il suo spaccato di vita. Che incontri meravigliosi! E qui viene il bello, "Ma lo vogliamo fare un bel massaggio?!" Cristiana cerca che ti cerca sull’amico Google, trova un massaggiatore che viene direttamente all’ostello per alleviare le nostre gambe affaticate. E gli si apre un portale, indeciso e spinto a voler cambiare lavoro, cioè diventare a tutti gli effetti un operatore olistico, trova in noi la molla emotiva per procedere con più sicurezza verso il suo ambizioso progetto! Sveglia alle 5, colazione tra i boschi, patè d’olive e schiacciata, mandorle, albicocche secche e nocciole, grano saraceno arrostito e cammina e respira, approdiamo alla "Casa del Principe", dove ci accoglie Enrico, un giovanotto gentile ed empatico con cui entriamo subito in sintonia e così dalla ricerca di una pizzeria per la cena è la cena che viene da noi insieme agli amici di Enrico e all’improvviso è servita sul prato del "Principe". Il giorno dopo si riparte per San Gimignano con piccola sosta, lungo il tragitto, alla comunità di Bose dove salutiamo Padre Valerio, che Teresa conosce e rivede con grande piacere e commozione per l’inaspettato incontro proprio sulla Via Francigena. Approdiamo per la notte in un monastero, dove c’è Suor Roberta che ci accoglie con i suoi modi diretti e senza tante parole superflue. Una di noi quella sera comprende che è necessario un pit stop, il sole con il suo calore e le tante ore di cammino avevano infiammato l’ epidermide delle gambe che erano doloranti e arrossate. Così, per sostenere la nostra compagna di viaggio, una di noi si ferma con lei per raggiungerci alla tappa successiva. Intanto noi si riparte per i 35 km verso Monteriggioni, sorprese da un’oasi balneare d’acqua dolce sostiamo nelle sue acque con un bagno ristoratore.

Il nostro viaggio si conclude a Siena con l’ultimo tragitto di 21 km, vissuto con intensità e quel piccolo senso di malinconia per un' avventura che sta per terminare ma con la volontà di ripeterla, insieme e invitando altri ricercatori.

Passo dopo passo, il cammino, ci ha riportato a noi stesse. Ci ha fatto incontrare nei meandri più intimi, ci ha commosso, ci ha emozionato e ci ha urlato a squarciagola quanto la vita sia bella! Il nostro bagaglio è raddoppiato, il nostro zaino ora è ricco di ricordi, nuove consapevolezze e nuovi progetti. Passo dopo passo…

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